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Nel cuore della Sibaritide,  alle falde del Pollino, sorge il Museo dell’Olio “Gabro” di Cassano allo Ionio (Cs). Sito nella popolosa frazione di Lauropoli, il museo rispecchia una tradizione imprenditoriale familiare di oltre un secolo di storia.

Le origini di quest’attività risalgono, infatti, al 1909 quando Oronzo Brogna diede inizio ad una piccola produzione di olio,  poi apprezzato in tutto il mondo.

Attualmente l’azienda è gestita dalla terza generazione della famiglia Brogna, i fratelli Mario e Antonio.  Si colloca, inoltre, tra le prime in Italia ad aver adottato, tra i suoi prodotti, anche  una linea di produzione bio.
La realizzazione del museo nasce da un canto per rappresentare la realtà dell’olio nel sua millenaria storia, la pianta di ulivo è tra le più antiche del Mediterraneo, ma al contempo manifesta l’attenzione per il territorio, il desiderio di  contribuire a far conoscere e a valorizzare un aspetto della cultura di un più ampio comprensorio che si distingue per la presenza di importanti e tangibili testimonianze del passato e per le bellezze paesaggistiche.
Ad appena tredici chilometri si trovano il  Parco e il Museo Archeologico della Sibaritide che riconducono dalla Magna Graecia alla età romana.
Lo sguardo del visitatore che giunge a Cassano e in questi luoghi si estende lungo l’orizzonte dominato dalla catena montuosa del Pollino, per declinare sulle assolate spiagge e il mare dello Ionio.
Di rilevanza storica e scientifica, nello studio della preistoria, sono le Grotte di Sant’Angelo con il loro complesso di cavità carsiche, abitate  dal Neolitico medio all’Età del Bronzo.
In questo contesto territoriale s’inserisce una coltura olivicola antica.

Il Museo è accolto nei locali del complesso dell’Oleificio. Dieci sono le sale tematiche che ripercorrono storia, produzione  e tradizioni legate all’olio. Si spazia dall’esposizione di attrezzi e utensili, all’illustrazione del ciclo di crescita delle olive e delle varietà di piante prodotte nella zona. Ricca l’esposizione delle antiche unità di misura. Tra queste la stradera,  avente origine romana, come l’impiego della sansa (sottoprodotto del processo di estrazione dell’olio d’oliva) quale combustibile per riscaldare gli ambienti interni.  Era ancora il prodotto della molitura delle olive a  mantenere deste le fiammelle delle lucerne.

Appare chiaro, quindi, nel vistare le varie sale come l’olio nel tempo abbia rivestito particolare importanza non solo dal punto di vista alimentare per le civiltà del Mediterraneo. Già nel secondo millennio a.C. in  Egitto veniva utilizzato nella cosmesi e nella cura del corpo. Era, ancora,  usato come unguento per ripulire e guarire le ferite, come medicinale per le proprietà curative, singolarmente o in composizione ad altre essenze. In una sala del Museo si possono ammirare le riproduzioni  fedeli di anfore, brocche e vasi antichi, provenienti  da diversi luoghi del mondo.
Ancora  diffuso è l’impiego del legno di ulivo, date le sue pregiate caratteristiche, per  realizzare mobili, utensili e statue.
Un doveroso tributo anche alla storia dell’immediato territorio,  alla frazione di Lauropoli, fondata a metà Settecento, da una donna caparbia, la  Duchessa di Cassano Allo Ionio, Laura Serra.  Attorno al palazzo patronale, ebbe vita un borgo rurale che accolse gente, proveniente da varie località e dedita al  lavoro agricolo.
Nella zona  centrale del Museo  si trova l’antico frantoio, un impianto oleario, strutturato su due livelli,  così come usato in epoca romana. Attraverso materiali scenografici si ripropongono caratteristiche architettoniche al fine di rendere  più reale possibile l’ambientazione.
Presente anche  il frantoio con la mola in pietra azionata dalla trazione di un animale da soma.
L’allestimento espositivo s’integra con il racconto multimediale, le attività laboratoriali  e didattiche, rivolte ai visitatori, sia adulti che bambini.  Al termine della visita del museo  è possibile degustare  l’olio di oliva, compreso anche il Dop Bruzio-Sibaritide prodotto nello stabilimento,  abbinato a varie  tipicità enogastronomiche del territorio. Per chi volesse arricchire ancor più la propria esperienza: durante la campagna olearia è possibile assistere, su prenotazione, alla fasi di estrazioni dell’olio, così come avvengono nel frantoio.
                                                                                                                                                                                                                 Maria Patrizia Sanzo