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A Stalettì, piccolo centro che domina dall’alto, uno dei tratti di costa turisticamente e naturalisticamente più importanti della Calabria, troviamo il convento di San Gregorio Taumaturgo, stesso santo patrono della cittadina.

«Da diverso tempo, a  Stalettì, come in altri centri della Calabria, si denota un certo deterioramento di alcune opere d’arte, di affreschi, di chiese che di certo non aiuta all’incremento del valore del patrimonio artistico culturale della nostra terra.

In passato - ha affermato il blogger Giampiero Taverniti -  in sinergia con il giornalista Salvatore Condito, avevamo sollevato, anche con una petizione al Fai (Fondo Ambiente Italia),  lo stato di abbandono della chiesa dell’Immacolata,  chiesa adiacente a quella del Santissimo Rosario, elementi storici artistici e religiosi che compongono quel tris d’eccezione che la cittadina detiene.

Purtroppo, anche il convento di San Gregorio, evidenzia importanti e preoccupanti scrostamenti agli affreschi della cupola, tra cui quello dedicato a Santa Chiara necessitando perciò di un focus attento ed eventualmente un intervento di restauro».

Taverniti prosegue con alcuni cenni storici e descrittivi: «Il convento fu costruito intorno al X secolo, risale ai primi periodi d’insediamento dei frati di culto bizantino, stesso luogo che custodisce le sacre spoglie del Santo Taumaturgo.

Struttura che nel trascorso dei secoli, subì seri danneggiamenti, ma sempre fu ricostruita e restaurata, subendo influenze artistiche e architettoniche dei periodi, infatti, marcatamente ci sono tracce tarde barocche, negli archi, nelle lesene delle pareti, nelle arcate cieche e nella graziosa cupola, dove spiccano diversi affreschi raffiguranti episodi evangelici.

Proprio gli stessi denotano criticità, con degli evidenti scrostamenti, evidente deterioramento della colorazione, di sicuro dovuti alla loro età, ma di certo a umidità da corpi freddi e a possibili infiltrazioni nella parte soprastante.

Un vero peccato, non dedicare la dovuta cura alle nostre ricchezze artistiche, tesori di questo importante luogo di culto, patrimonio non solo di Stalettì o della Calabria, ma anche della nostra Italia che sempre più si fregia della volontà di conservarli e tutelarli, ma che a volte per la dilagante burocrazia, non riesce a farlo come si converrebbe». 

«Da cittadini attivi, appassionati d’arte - spiegano il blogger Giampiero Taverniti ed il giornalista Salvatore Condito - vorremmo porre la situazione all’attenzione  del sindaco Alfonso Mercurio, del neo Arcivescovo della Diocesi di Catanzaro Squillace, monsignor Claudio Maniago e del padre provinciale dei Frati Minori di Catanzaro, affinché si possa attivare quella sinergia istituzionale per preservare e valorizzare il patrimonio artistico, culturale e religioso che nel corso dei secoli abbiamo avuto la fortuna e l’onore di averlo in “dote” e che  abbiamo l’onere di conservare e tutelare sempre».