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Raccontare i templi greci meglio conservati della penisola attraverso la musico-archeologia: è questo il filo rosso del nuovo progetto didattico che il Parco Archeologico di Paestum mette in campo a partire dal mese di luglio.

Synaulia nel tempio di Nettuno

L'idea nasce da una collaborazione con l'Associazione "Synaulia", guidata dal noto archeo-musicista Walter Maioli.

«Comincia una nuova era per la fruizione del sito – annuncia il direttore Gabriel Zuchtriegel – d'ora in poi tutti i visitatori potranno avvicinarsi alla storia di Paestum attraverso il tema della musica, che è trasversale: sacrifici e rituali, feste, banchetti, recitazioni, funerali, persino combattimenti di gladiatori e battaglie si compivano al suon della lira, dei flauti, dei timpani e via dicendo. La musica è un linguaggio universale con il quale miriamo a comunicare il patrimonio archeologico di Paestum a pubblici diversificati, dai bambini ai grandi e a persone con disabilità mentali come per esempio l'autismo. Insomma, facciamo didattica con e per tutti i sensi».

Il programma di attività quotidiane, escluso il lunedì, comprende rappresentazioni interattive e laboratori per bambini e adulti, ma anche sedute di "musico-terapia". È stato elaborato dal gruppo guidato dal maestro Maioli insieme al Parco Archeologico di Paestum e si avvale dell'archivio e della collezione di strumenti di Synaulia.

«Viviamo in un tempo del visivo – spiega Walter Maioli – dagli antichi possiamo imparare a riappropriarci il senso e il potere dei suoni e dell'udito, fino alla dimensione terapeutica dei suoni. Suoneremo la cithara all'ombra del Tempio di Athena ogni giorno alle 17 per "armonizzare" il corpo e la mente di chi vorrà partecipare».

Il laboratorio per bambini è stato fissato per le ore 12,  per divertirsi, al museo, con gli strumenti antichi.

Il progetto si ispira ai sistemi di fruizione dei siti archeologici diffusi soprattutto nell'Europa del Nord, dove rievocazioni e spettacoli spesso fanno parte dell'esperienza quotidiana del pubblico.

«Il nostro progetto ha però qualcosa in più – afferma Zuchtriegel – in quanto c'è un filo rosso che è la musica degli antichi e c'è alla base un progetto scientifico-culturale che garantisce un livello alto dei contenuti».