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L’arte antica dialoga con la modernità e con la storia contemporanea, al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, dove la memoria è ricerca e la tradizione è a servizio dell’innovazione.

Appuntamento mercoledì 4 marzo 2020, alle ore 17.30, in sala conferenze, per il seminario a cura della storica dell’arte Giuseppina De Marco, docente all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, per parlare di “Umberto Boccioni e i pittori meridionali”.

Introdurrà il direttore del Marrc, Carmelo Malacrino.

Presenterà l’incontro Marisa Cagliostro, componente del comitato scientifico del Museo, nel contesto della mostra “Umberto Boccioni.

Un percorso” (in piazza Paolo Orsi, fino all’8 marzo 2020) di cui è co-curatrice insieme alla direttrice del Polo museale della Calabria, Antonella Cucciniello.

Dichiara il direttore Malacrino: «Il Marrc si conferma un luogo dinamico e inclusivo sul territorio, con proposte che promuovono la Calabria “di qualità”, valorizzando  il patrimonio culturale e artistico della regione, senza limiti di tempo e di spazio».

Nell’incontro a cura della docente De Marco, saranno presentate le opere di Boccioni alla Collezione Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona esposte nella mostra, trattando il rapporto tra Marinetti e l’ambiente culturale napoletano. Il “Manifesto del Futurismo” fu pubblicato, infatti, a Napoli, il 14 febbraio 1909, sulla rivista “La Tavola Rotonda” e, poi, il 20 febbraio dello stesso anno, a Parigi, su “Le Figaro”.

Attraverso la proiezioni di alcune immagini, sarà “ricostruita” la Città di Reggio Calabria nel 1882, anno di nascita di Boccioni e, anche, dell’inaugurazione del Museo civico. Nel 1916, anno della morte dell’artista, reggino per nascita da genitori emiliani, veniva pubblicato il manifesto futurista ai pittori meridionali, a firma dello stesso Boccioni sulle pagine di “Vela Latina”.

Nel corso del seminario, Giuseppina De Marco ricorderà anche alcune personalità calabresi che furono in contatto con l’esponente tra i maggiori del Futurismo in Italia, come: Giuseppe Carrieri, Antonio Marasco e Fortunato Longo, e i galleristi Giuseppe Sprovieri e Lino Pesaro, nelle cui gallerie si costruì il nuovo sistema dell’arte del Novecento.

Con questo progetto, il Marrc aderisce alla rete dei “Luoghi del Contemporaneo” sulla piattaforma dedicata promossa dalla Direzione generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Mibact.

Sarà possibile visitare gratuitamente la mostra dedicata a Boccioni fino al giorno della chiusura, grazie alla promozione dell’accesso libero allo spettacolare spazio di piazza Paolo Orsi offerto dal direttore Malacrino agli ospiti del Museo, dal 1° marzo a domenica 8.