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Aumenta il numero dei produttori nel Consorzio Valorizzazione e Tutela della Nocciola di Calabria, una realtà che punta sul territorio e alla valorizzazione delle sue risorse.

La riunione dell’Assemblea ordinaria dei soci del Consorzio Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2023 approfondendo, al contempo, temi di stringente attualità per il comparto corilicolo calabrese.

Intanto il dibattito sulla riforma della Pac, perplessità sono state espresse dal presidente onorario del Consorzio, Piero Martelli «la nuova politica agricola comune è caratterizzata da scelte che non determinano benefici per la produzione agricola, soprattutto per quanto riguarda la riduzione dei terreni da coltivare.

Oggi la situazione non è facile, scontiamo ancora i rincari dei costi post Covid, una bassa redditività per le imprese ed il solito, annoso ed irrisolto, problema dei danni provocati dai cinghiali».

Nel corso dell’assemblea soddisfazione è stata espressa per l’ingresso di due nuovi soci che arricchiscono la platea dei produttori e testimoniano la lungimiranza della scelta compiuta nei territori di Cardinale e Torre di Ruggiero, i nuovi soci infatti provengono da Roggiano Gravina (Cs) e Serra San Bruno (Vv).

Per il presidente del Consorzio di Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria e dell’Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio, Giuseppe Rotiroti «l’ingresso di due nuovi soci con noccioleti localizzati in aree distanti da quelle tradizionali è per noi motivo di grande soddisfazione.

Come è noto, in passato e con una scelta coraggiosa noi non abbiamo aderito alla logica che ha nelle multinazionali il destinatario finale della produzione, la prospettiva è infatti quella di puntare con forza sulla qualità del prodotto, insistere sul legame con i territori, avviare il percorso della trasformazione ed aumentare il reddito delle imprese.

Le nuove adesioni ci confortano nella scelta – aggiunge Rotiroti – ed è per questo che puntiamo al recupero dei noccioleti abbandonati, all’ampliamento delle superfici produttive, all’aumento delle quantità.

L’obiettivo finale è rendere la nocciola Tonda di Calabria un prodotto-territorio con una forte identificazione e riconoscibilità.

Da Torre di Ruggiero e da Cardinale, luogo che si sta trasformando nel Borgo della Nocciola anche con un museo in via di ultimazione, l’ambizione è quella di rendere la Tonda di Calabria una vera alternativa identitaria alla logica dei grandi numeri che poco o nulla lasciano al territorio, molte volte nemmeno il giusto prezzo per un prodotto cosi autentico e di qualità.

Continueremo lungo questa strada e presto come Consorzio ci ritroveremo a Roggiano Gravina per un incontro tecnico e divulgativo che possa sostenere e confortare la volontà di altri imprenditori agricoli di investire nella produzione di nocciole di qualità».