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Oltre duecento persone a Matera per l'evento di chiusura del Social Food Forum.  Provenienti dall’Italia e da diversi paesi europei, hanno seguito con notevole interesse il primo summit informale di progetti che, attraverso il cibo, sperimentano pratiche e modelli di innovazione sociale e di cambiamento.

Progetti di Social Food a confronto

Il Forum, curato e condotto da John Thackara, scrittore e teorico di design sociale, è stato il primo degli appuntamenti previsti nel 2019 dal programma di Mammamiaaa (www.mammamiaaa.it), il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura, coprodotto da Casa Netural e Fondazione Matera Basilicata 2019.
L'evento di chiusura, tenutosi a Palazzo Lanfranchi, è nato con l’intento di restituire al pubblico il lavoro svolto da quindici curatori di Social Food europei, selezionati da John Thackara , che nei giorni scorsi si sono incontrati a Grottole (Mt) per avviare un lavoro di analisi e di confronto intorno al tema del social food.

Tali progetti promuovono le relazioni: tra persone, tra persone e luoghi, e tra persone, luoghi e sistemi viventi e arricchiscono le relazioni vitali in svariati modi.  Tra questi: pasti di comunità, festival del raccolto, spazi di comunità di distribuzione del cibo, progetti legati agli scarti di cibo, riutilizzo di edifici e spazi abbandonati come cucine di comunità o come panifici o birrerie; club della fermentazione; fattorie urbane, orti scolastici “commestibili”.

L'evento si è aperto con il saluto di Paolo Verri, direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 che, sottolineando il valore della tradizione del cibo e della condivisione ad esso legata, in Italia, e nel Sud, in particolare, ha rilevato come l'associazione Casa Netural, con il progetto Mammamiaaa, abbia fatto tesoro di tale bagaglio di tradizioni, attraverso una nuova narrativa più contemporanea.

Il Forum è stato un modo per creare una connessione tra coloro che già da diverso tempo, si occupano di cibo sperimentandone le potenzialità sociali, come EszterBircsák, co-curatrice polacca di HolisSummer School, che il Social Food Forum lo racconta così:"un incontro reale, quasi un corpo a corpo, che ha permesso di scambiare esperienze, competenze, know-how in maniera più approfondita ed incisiva di quanto si possa fare online".

John Thackara e i vari social food curator da tutta Europa

Due le azioni messe in campo: la prima, dare visibilità ai progetti di social food attraverso il Social Food Atlas, un atlante online  in grado di dare visibilità - e rendere accessibili  - un’ampia varietà di progetti di social food che, fino ad oggi, sono stati poco noti, anche tra di loro; la seconda, presentare Il Social Food Green Paper: un documento-manifesto condiviso  dai Food curators intervenuti e che rappresenta una sintesi di quanto emerso sul tema dell’evento, da arricchire di spunti e contenuti.

La visione di John Thackara per il Social Food Green Paper è che sia "la base di un movimento nato in Basilicata e che si diffonderà nel mondo coinvolgendo tante persone in uno splendido lavoro con il potenziale di aiutare i governi a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di adattamento climatico."

Un lavoro da incrementare, come eredità, anche dopo Matera Capitale Europea della Cultura 2019, in nuovi luoghi e con nuovi partner.

Debra Solomon, artista olandese che lavora sui temi del cibo e degli eco-sistemi in spazi pubblici, ha affermato che:“il cibo acquisisce una dimensione sociale quando è accessibile a tutti. Accessibile non solo in termine di produzione e di consumo, ma anche di gusto, grazie ad una conoscenza condivisa di come produrlo, prepararlo e consumarlo. Dare al cibo una dimensione sociale significa fare di uno spazio pubblico un luogo di produzione di un bene comune".


Hanno partecipato al Forum i seguenti progetti: VaZapp, Rete Semi Rurali - Il Querceto, Wonder Grottole, Avanzi Popolo, Liminaria, PanecottoEthical Bistrot, Casa Netural e Agrinetural dall’Italia; Coop Garua e Germinando dalla Spagna; Simra dalla Scozia; VÄRT Sustainable food lab dalla Svezia; Doors of Perception e Atelier Luma dalla Francia; Holis dalla Polonia; Urbaniahoeve Social Design Lab dall’Olanda, Swiss Federal Department of the environment dalla Svizzera.

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