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La nocciola e il miele: opportunità tra storia e tradizione” è stato questo il tema del workshop organizzato dal Gal “Serre Calabresi”. Un’occasione utile per riflettere su identità e territorio, in particolare di una vasta area dell’entroterra catanzarese.

Un momento del workshop. In foto Giuseppe Olivaditi, Marziale Battaglia, Giacomo Giovinazzo ed Enzo Joppolo

L’iniziativa ha visto il coinvolgimento degli attori locali: i Comuni di Cardinale, Torre Ruggiero, Amaroni, le realtà produttive e associative quali il Consorzio di Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria e l’Associazione “Amami” (Amaroni Mieli Italiani). Presente anche l’Associazione “Città della Nocciola”.

Finalità della manifestazione, ha dichiarato il presidente del Gal, Marziale Battaglia, è  «rafforzare la crescita del sistema produttivo nella consapevolezza che lo sviluppo sostenibile parte dalla valorizzazione delle risorse del territorio». Ciò mediante un approccio integrato e intersettoriale, che metta in rete le risorse già esistenti, «incentivando le compatibilità tra il settore agricolo e zootecnico con le esigenze paesaggistiche e ambientali». Ancora l’accento sul ruolo del marketing territoriale che promuovendo «i prodotti agricoli tradizionali, permette di valorizzare ed integrare le attività agricole con le attività di trasformazione, turistico-recettive e culturali dell’area».

Un intento che ha trovato eco e conferma nell’intervento del vice presidente nazionale di “Città della Nocciola”, Enzo Joppolo «accanto al turismo del vino sta crescendo il turismo legato alla nocciola. Un prodotto che esprime la nostra identità, la continuazione della nostra storia e il nostro futuro. La coltivazione della nocciola significa salvaguardare la biodiversità e la peculiarità dei luoghi».

“Città della Nocciola” costituisce un tavolo nazionale che mette assieme comuni, regioni e produttori e lavora per rinsaldare le identità culturali, storiche e le tradizioni delle comunità, in un’era di globalizzazione.  E la vocazione corilicola per l’Italia rappresenta un’identità forte, dal momento che è la seconda nazione produttrice di nocciola. La precede la Turchia. L’ago della bilancia, nel riconoscere il maggiore valore e  dare forza  alla nocciola italiana, è il consumatore che deve essere educato alla qualità, come evidenziato da Irma Brizi, direttore e panel leader di “Città della Nocciola”.

  I piatti realizzati dagli studenti dall'Ipsseoa di Soverato (Cz)

Dalla realtà nazionale alla realtà locale. La Calabria è  la quinta regione produttrice in Italia. La coltivazione della nocciola è stata introdotta in questa regione alla fine del 1700 a Cardinale e da lì si  è diffusa anche nei comuni limitrofi, come Torre Ruggiero che ha ospitato l'incontro.

La pianta si è adattata particolarmente bene al clima dell’area delle Serre, da divenirne cultura tipica, denominata “Nocciola tonda calabrese” ed economia di ogni famiglia. Così come ripercorso  dal divulgatore dell’Arssa, Antonio Clasadonte. Diverse le azioni messe in campo, nel tempo, dai produttori in forma associativa, per la promozione del prodotto, fino ad arrivare nel 2008 alla costituzione dell’attuale Consorzio e alla richiesta riconoscimento dell’Igp al Mipaaf.

A rappresentare la realtà e il lavoro profuso il suo presidente Giuseppe Rotiroti, così come  i premi conferiti a tre soci: Tonello Marra, maggiore conferitore, Graziano Rotiroti  migliore qualità e  Edoardo Vincenzo De Gori, migliore produttore.

Sulle preziose qualità organolettiche-nutraceutiche delle nocciole si è espresso il ricercatore dell’Università di Catanzaro, Giosuè Costa. Rappresentano un prodotto buono per il palato e  per la salute. Sono un alimento ricco di grassi insaturi (Omega 6 e Omega 3) che aiutano a prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Sono ricche di vitamina E. Sono fonte di selenio, di flavonoidi capaci di svolgere azioni antinfiammatorie e antivirali. Contengono anche calcio e le vimine B6, B1, B2 e PP. Sono impiegate in fitoterapia grazie alle diverse proprietà che le connotano.

Alla nocciola si lega il miele in un connubio territoriale e gastronomico che è stato proposto nel corso della manifestazione.

In  Calabria l’apicoltura vanta una lunga storia e tradizione. L’ambiente incontaminato, la variegata ricchezza della vegetazione sono condizioni favorevoli per una produzione che si distingue ed eccelle per qualità.

Amaroni dal 2005 fa parte dell’Associazione nazionale “Le Città del Miele”, un sodalizio che ha lo scopo di creare rete tra i territori che danno origine e identità ai mieli italiani e di promuoverne le tipicità. Il Comune si è anche dotato di un brand “Amaroni Mieli - I buoni di Calabria”.

 La premiazione degli studenti dell'Ipsseoa di Soverato (Cz)

A rappresentare la realtà produttiva del territorio sono intervenuti Giuseppe Olivadoti, presidente dell’Associazione “Amami” e Carlo Bova, esperto apicoltore.
La produzione del miele nel borgo dell’entroterra catanzarese costituisce una tradizione che si tramanda da generazioni e coinvolge intere famiglie. È un mestiere, è stato evidenziato, che necessita di costante aggiornamento. L’attività spazia dal settore alimentare, alla cosmesi, alla realizzazione di manufatti in cera.

I profumi e sapori del miele, con le loro sfumature, i prodotti dell’apicoltura conducono così  alla riscoperta di un itinerario che riflette cultura, storia e usi di un luogo. Notissime sono poi le proprietà e benefici che derivano dall’impiego di questo nettare.

A suggellare ancora il connubio tra  nocciola e miele, la premiazione del miglior piatto realizzato dagli studenti dell’Ipsseoa di Soverato (Cz), supportati dai loro docenti, che si sono cimentati nella realizzazione di quattordici diverse portate dall’antipasto al dolce.  L’assaggio e la valutazione dei piatti è stata a cura di Irma Brizi, panel leader e nocciotester di “Città della Nocciola”. La preparazione è stata preceduta da un laboratorio sull’impiego della nocciola e del miele in cucina, nel corso del quale gli studenti ne hanno potuto approfondire le caratteristiche organolettiche.

In un’ottica di divulgazione sono stati previsti anche laboratori rivolti agli studenti dell'Istituto Comprensivo Chiaravalle 2 (scuola secondaria di  Cardinale, Torre Ruggiero e Chiaravalle Centrale). A condurre i ragazzi alla scoperta della storia e delle caratteristiche della nocciola è stata ancora Irma Brizi. Alla conoscenza delle peculiarità del miele li  ha guidati l’apicoltrice Daniela Mancini.

Il confronto a più voci nel corso del workshop si è arricchito, tra gli altri, degli interventi dei rappresentanti di organizzazioni di categoria, quali Maria Grazia Milone per la Cia Calabria e  Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria,  e di  Giacomo Giovinazzo, direttore generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione Calabria.
                                                                                                                                                        Maria Patrizia Sanzo