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Il genio del Cavaliere Calabrese a confronto con gli artisti del suo tempo nella mostra “Maestri del Seicento. Forme magnifiche e gran pieghe dé panni. Modelli e riflessi della maniera di Mattia Preti a Napoli” in corso fino al 30 giugno 2019 al Museo civico di Taverna (Cz).

Madonna della Rosa, opera di Domenico Zampieri detto Domenichino

Una nuova importante opportunità per approfondire i temi dell’età barocca, che dà continuità alla volontà di ricerca concretizzatasi nei percorsi espositivi dedicati a Caravaggio e al Guercino,  ospitati, in anni precedenti, nel borgo della Sila Piccola.

Risultante di una grande sinergia, attivata dal Museo civico di Taverna, con il coordinamento scientifico dell'Università "L'Orientale"di Napoli,  ha consentito di far convergere, per la realizzazione del progetto, una selezione di  preziose opere, concesse in prestito dai Poli museali di Campania e Calabria, dal Museo nazionale di Capodimonte,  dal Museo della Certosa di San Martino in Napoli, dal Museo civico di Napoli, il Museo Correale di Sorrento, dalla Galleria nazionale di Cosenza e da altre  autorevoli gallerie e collezioni della città partenopea.

Un viaggio nell'arte che contempla capolavori dell’estro creativo di Giovanni Bernardino AzzolinoGiovanni Battista Beinaschi, Giacinto Brandi, Bernardo Cavallino, Francesco De Maria, Domenico Zampieri detto Domenichino, Luca Giordano, Giovanni Lanfranco, Francesco Solimena, Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro, Massimo Stanzione, oltre che di Mattia Preti.  

La mostra, curata da Giuseppe Valentino, direttore Museo civico di Taverna e Giuseppe Porzio dell'Università degli Studi "L'Orientale" di Napoli,  è realizzata con il contributo della Regione Calabria.

«Attraverso una ben mirata selezione di opere, si affronta un punto nevralgico negli sviluppi della cultura figurativa del Seicento,  ovvero l’introduzione  del linguaggio barocco nella cultura napoletana»,  ha affermato Porzio nel corso della presentazione, tenutasi nella monumentale Chiesa di San Domenico.

Presentazione mostra, Chiesa di San Domenico

Il percorso espositivo, ha evidenziato Valentino, consente di approfondire studi e dibattiti  per  «ricostruire  scientificamente veritieri frammenti» su di un particolare periodo: l’evoluzione del barocco a Napoli di metà Seicento, segnato dall’ arrivo di Mattia Preti.

Riccardi Naldi dell’Orientale di Napoli, si è soffermato su una missione che il mondo accademico è chiamato a compiere, condividendo le conoscenze e i risultati scientifici acquisiti attraverso ricerca e studio, mettendoli a disposizione di enti  e della collettività, per  rafforzare «il senso appartenenza al proprio passato artistico e storico» che,  in un mondo che va sempre più verso la globalizzazione, è necessario per salvaguardare il proprio patrimonio di specificità.

Nell’occasione sono intervenuti anche: Maria Francesca Corigliano, assessore alla Cultura della Regione Calabria, Sebastiano Tarantino, sindaco di Taverna e  Clementina Amelio, delegata comunale alla Cultura.

                                                                              

                                                                                                   Maria Patrizia Sanzo

 

 

 Per informazioni sulla mostra
Artè Cooperativa - Servizi Museo Civico di Taverna
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