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Ordine provinciale dei dottori agronomi e dottori forestali e Liceo classico “Galluppi”, uniti per celebrare a Catanzaro la Giornata nazionale degli Alberi.

Da sinistra: Sanzo, Celi, De Filippis e Russo

Sensibilizzare al rispetto dell’ambiente, alla tutela del patrimonio forestale, promuovere la cultura ecologica sono  alcune delle finalità che si prefigge  la Giornata nazionale degli Alberi,  istituita come ricorrenza nazionale con legge nel gennaio 2013 e promossa dal Ministero dell’Ambiente.
A Catanzaro, nell’occasione, su iniziativa dell’Ordine provinciale dei dottori agronomi e dottori forestali si è dato vita a due giornate, il 20 e 21 novembre, che hanno avuto come protagonisti gli studenti del Liceo classico “Galluppi”, un’istituzione storica della città capoluogo.

Con il patrocinio del Comune di Catanzaro, sabato 20 si è tenuta presso l’Auditorium Casalinuovo la premiazione dei lavori che gli studenti del Liceo classico “Galluppi” hanno realizzato, rispondendo con grande interesse ed entusiasmo al progetto proposto dall’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali e domenica 21 con la piantumazione di ulivo ed un leccio presso il Parco Carlo Alberto Della Chiesa.

Ben quattordici le classi che hanno dato prova di talento letterario, artistico e notevole estro creativo mediante opere multimediali, scultorie, elaborati grafici e poesie, tutte premiate ex aequo. Quindici le classi che hanno contribuito alla raccolta fondi attivata per regalare i due alberi alla città, quale segno tangibile dell’impegno a sostegno della tutela ambientale.

Da sinistra:Foresta, Sanzo, Celi, De Filippis, Lupia

Ad aprire la manifestazione, ospitata nell’auditorium Casalinuovo è stato il saluto dell’assessore con delega al Personale e Avvocatura del Comune di Catanzaro, Danilo Russo.

Una riflessione doverosa sugli ingenti danni provocati dagli incendi, in un’estate rovente, nel territorio provinciale ed in città, in particolare alla Pineta di Siano. 

Ha evidenziato l’opportunità importante offerta dalla Giornata degli alberi, quale momento di confronto tra la scuola e le altre istituzioni, quale momento di formazione che passa dalla comprensione. 

Ha rammentato, inoltre, quanto l’ambiente fosse tema importante già per i padri costituenti e a fondamento della nostra Repubblica, a partire dallo stemma recante: un ramo di ulivo, emblema della volontà di pace della nazione, quale concordia interna e fratellanza internazionale e il ramo di quercia, emblema della forza e della dignità del popolo italiano.

Due elementi rappresentativi della biodiversità e di due delle specie più tipiche del patrimonio arboreo dell’Italia. Ed ancora il richiamo alla tutela del paesaggio, enunciato dall’art. 9 della Costituzione.

Ha ringraziato l’Ordine dei dottori agronomi e forestali per il progetto rivolto al Liceo classico Galluppi, la dirigente Elena De Filippis.

Da sinistra: Rottura, Celi, Carioti, Tallarico, Fiorentino e Zampetti

Ha illustrato l’impegno dell’istituto, da decenni, in direzione dell’educazione al rispetto dell’ambiente, come la salvaguardia implichi prendersene cura, «mettere le mani nella terra, impegnarsi tutti i giorni per riparare ai danni che abbiamo prodotto».

Calamità, dissesti idrogeologici e le tragedie ci allertano a riflettere su sconvolgimenti climatici e devastazioni ambientali. «Una volta guardavamo la bufera dalla finestra, dall’interno delle nostre abitazioni ed oggi tremiamo. Cosa ha fatto l’uomo?» ha ammonito. 

Ed ancora «la pandemia, il segno di una crisi epocale», che impone di prendere coscienza delle implicazioni dei comportamenti e delle azioni umane.

Facendo richiamo al romanzo il “Barone rampante” di Italo Calvino, ha osservato come tra le piante sia vigente la legge della solidarietà, mentre tra gli uomini quella della forza, e quanto sia importante che quest’ultimi prendano esempio dalle prime.

Il presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali, Antonio Celi, si è dichiarato lieto che la dirigente scolastica abbia da subito accettato la proposta del progetto.

Ha ricordato la concomitanza, nell’occasione, della Festa dell’Albero, voluta da Legambiente e giunta alla ventiseiesima edizione, con l’organizzazione di eventi in tutta Italia e il coinvolgimento di istituzioni locali e scuole, proprio per rimarcare il contributo fondamentale derivante degli alberi nella lotta alla crisi climatica e l'insostituibile ruolo che svolgono per la tutela dell'intero ecosistema e della biodiversità.

Un momento della piantumazione

In questo contesto la volontà di mettere a dimora l’ulivo ed il leccio, in un parco cittadino.

Una scelta oculata, quelle delle piante affinché in futuro rappresentino una risorsa e non un costo o un pericolo per la comunità.

Un momento anche per ricordare il compianto presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali, Giuseppe Foresta, attraverso il ricordo del figlio Felice, avvocato e scrittore che ha consegnato nelle mani dell’attuale presidente Antonio Celi una copia del suo romanzo “Il faggio che sposò la luna”.

Momenti di viva emozione ha suscitato la voce agli studenti che hanno presentato i propri lavori, esponendone il significato e l’originalità dei contenuti, con padronanza e competenza.

A ciascuna classe partecipante la consegna di un attestato e significativa del libro “La resilienza del bosco” di Giorgio Vacchiano, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Produzione, Territorio ed Agroenergia dell’Università di Milano.

Al dottore agronomo Carmine Lupia, il compito di intervenire su “incendi: evoluzione della successione vegetali (fitosociologia), resistenza e resilienza”.

Si è soffermato su come la storia e la cultura della Calabria siano legate ai suoi alberi, sui polmoni verdi rappresentati dai parchi ed ancora ha ricordato come il legno degli alberi della Calabria sia stato impiegato per la costruzione di capolavori dell’architettura italiana, tra le quali la Reggia di Caserta e rilevanti edifici di culto nella Capitale.

Un breve excursus, da parte sua, anche su alcuni esemplari di biodiversità presenti nella regione. Ha osservato come oggi più che piantare alberi sia importante salvaguardare la superfice boschiva ed evidenziato come il bosco vada gestito e governato per produrre ossigeno, come i boschi in Italia rappresentino sistemi agroforestali nei quali è fondamentali il ruolo dell’uomo.

 

Da sinistra: Tallarico, Fiorentino, Rottura e Celi

Ha condotto la manifestazione la giornalista, Maria Patrizia Sanzo.

Appuntamento,  la domenica, presso il Parco Carlo Alberto Della Chiesa, per mettere a dimora le piante donate dal Liceo Classico “Galluppi” alla città, con l’intervento del presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali di Catanzaro, Antonio Celi, del vicepresidente, Alessandro Tallarico, dei consiglieri Francesco Carioti e Stefano Fiorentino,  del direttore operativo  della ditta che si occupa della gestione e della manutenzione del verde pubblico nella Città di Catanzaro,  Walter Rottura e della docente Pompea Zampetti.

«Lo spirito collaborativo – hanno dichiarato dall’Ordine dei dottori agronomi e forestali - ha animato coloro che hanno partecipato alla messa a dimora, nella convinzione che piantare alberi sia un atto di altruismo, uno dei più grandi atti di altruismo che ognuno di noi, anche singolarmente e anche nella forma più privata, possa fare per la terra che ci circonda e per le generazioni future».

Così come scriveva la poetessa americana Lucy Larcom «Chi pianta un albero, pianta una speranza».