Dal 6 marzo al 30 giugno 2020 le Gallerie nazionali di Arte antica presentano nella sede di Palazzo Barberini la mostra "Orazio Borgianni. Un genio inquieto nella Roma di Caravaggio", a cura di Gianni Papi.
La prima mostra monografica dedicata a Orazio Borgianni (Roma, 1574 – 1616) ha luogo significativamente a Palazzo Barberini, dove sono conservati due capolavori dell'artista l'Autoritratto e la Sacra Famiglia con San Giovannino, Sant'Elisabetta e un Angelo, insieme a uno dei più ricchi e importanti nuclei di dipinti caravaggeschi al mondo.
Nella prima parte della mostra saranno esposte 18 opere autografe che tratteggiano la vicenda storico-artistica di Borgianni dando un ritratto esauriente della sua attività a Roma. Qui il pittore rientrò nel 1605, dopo aver trascorso alcuni anni in Spagna, dove ebbe l'opportunità di conoscere El Greco.
Nella città natale Borgianni rimase fino alla morte (1616), entrando in contatto con Caravaggio. In questo decennio eseguì capolavori assoluti e definì uno stile del tutto originale e innovativo, benché rimane chiaro come egli non restò indifferente alle novità naturalistiche del Merisi.
Opere come la Visione di San Francesco di Sezze, il San Carlo Borromeo della Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, la Natività della Vergine di Savona, il Cristo fra i dottori, oggi presso il Rijksmuseum di Amsterdam, la Sacra Famiglia della collezione delle Gallerie nazionali risuonano di echi caravaggeschi e presentano al contempo una varietà di soluzioni stilistiche inedite e anticipatrici, che ne fanno uno dei protagonisti di quegli anni.
Una seconda sezione, con 17 opere in mostra, riguarda quella schiera di grandi pittori rispetto ai quali l'influenza di Borgianni fu significativa e talvolta decisiva.
Fra questi Carlo Saraceni, legato da rapporto personale con Orazio, al punto che entrambi furono sospettati di avere ordito l'agguato nei confronti di Giovanni Baglione, nell'autunno del 1606; Antiveduto Gramatica, amico di Borgianni e testimone al suo testamento, nonché fecondamente influenzato dal suo linguaggio negli anni centrali del secondo decennio; Giovanni Lanfranco, Simon Vouet, , tre fra i protagonisti dell'ambiente artistico romano fra la fine del secondo e il terzo decennio, personalità che ebbero un evidente debito con gli esiti anticipatori di Borgianni di qualche anno prima.
Marcantonio Bassetti, Carlo Bononi, Guido Cagnacci, Tanzio da Varallo, Giovan Francesco Guerrieri, Luis Tristan e Claude Vignon sono gli altri artisti che con le loro opere saranno presenti in mostra.
E' prevista la pubblicazione di un catalogo (Skira Editore) illustrato con il saggio di Gianni Papi, i testi di Daniela Brogi e Yuri Primarosa e le schede delle opere di Tommaso Borgogelli, Enrico Ghetti e Gianni Papi.
Ricco il programma di attività collaterali:
- una giornata di studi, il 28 maggio, "Orazio Borgianni: bilanci e nuovi orizzonti" a Palazzo Barberini (sala conferenze), con gli interventi di Gianni Papi, Yuri Primarosa, Flaminia Gennari Santori.
- 4 visite guidate con il curatore per approfondire i temi della mostra, venerdì 20 marzo, 8 maggio, 29 maggio e 12 giugno 2020, alle ore17.
- due appuntamenti con date in via di definizione, saranno dedicati a pubblici con esigenze speciali, a cura dell'Associazione Si pArte!: una visita guidata in Lis e una per persone con disagi di tipo intellettivo-cognitivo. Le visite sono pensate per garantire una migliore accessibilità alle collezioni e alle mostre delle Gallerie nazionali.
- una serie di attività per i bambini dai 6 ai 12 anni, a cura dell'Associazione Si pArte! e del Dipartimento educazione e ricerca del museo: ogni domenica dal 15 marzo fino al 28 giugno escluse le prime domeniche del mese a ingresso gratuito, alle ore 11 i piccoli visitatori, potranno partecipare alla visita animata "Oggetti Parlanti".
Un percorso alla scoperta delle opere di Orazio Borgianni e dei pittori del suo tempo per imparare a leggere le opere d'arte attraverso gli oggetti che vi sono rappresentati.
La visita animata è un'occasione per far vivere e reinterpretare grazie alla fantasia e all'immaginazione dei bambini gli oggetti del quotidiano che hanno reso celebre la pittura del naturalismo caravaggesco con tecniche di narrazione prese in prestito dall'improvvisazione teatrale.